venerdì 29 aprile 2011

".. è proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva"


"Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo guardare le cose da angolazioni diverse.. E il mondo appare diverso da quassù.. venite a vedere voi stessi.."

"Capitano, mio Capitano"

L'attimo fuggente..

Tornando sulla scelta del titolo del mio blog "Carpe Diem" vorrei proporvi e consigliarvi, qual'ora qualcuno non l'avesse ancora mai visto, anche se credo sia molto improbabile se non impossibile, uno dei miei film preferiti: L'ATTIMO FUGGENTE.
Il fim e del 1989, ambientato nell'autunno 1959 all'Accademia Welton, una scuola elitaria e conformista ubicata sulle colline del Vermont, i metodi assolutamente insoliti di un nuovo insegnante di materie umanistiche, John Keating, sono considerati con timore e sgomento dal preside Nolan e dalle famiglie. Keating affascina la sua classe non solo per intelligenza e simpatia, ma per novità pedagogiche: per lui la poesia sopra ogni altra cosa è il fulcro per far nascere e sviluppare lo spirito creativo e per "liberare" nei ragazzi non solo l'amore per Keats, Withman o Shakespeare (considerati in maniera meno arida e puramente letteraria), ma tutte le premesse migliori per la più indovinata e fertile scelta di vita. Nella classe di Keating, che matura le suggestioni culturali anche con iniziative divertenti e stravaganti, sette allievi lo seguono con interesse particolare, capeggiati da Neil Perry, un diciassettenne da sempre dominato da un padre autoritario, che scopre in se stesso la vocazione di attore. I sette ragazzi hanno fondato la "Società dei Poeti Estinti" e di notte lasciano spesso e volentieri l'Accademia per riunirsi in una grotta, per meglio comunicare tra loro e recitare versi, propri ed altrui.
Ma i metodi del professor Keating e le azioni dei suoi allievi si scontrano con il conformismo e la serietà che sempre hanno regnato a Welton. I comportamenti di questi ragazzi hanno una tragica conseguenza nell'aspirante attore, che si toglie la vita nella casa paterna, dopo lo schietto successo riportato in una recita scolastica, avendo appreso che i suoi lo toglieranno dalla scuola per la sua insubordinazione.
Ritenuto il vero responsabile di questa morte, il professore John Keating deve lasciare l'insegnamento, mentre nella sua ex-classe tutto sta per tornare in ordine, sotto la temporanea e monotona guida personale dello stesso preside.
Keating, ritirando i suoi libri - quelli dei Poeti che venera e che ha insegnato ad amare - vede il piccolo gruppo dei sette fedelissimi (che hanno "dovuto" accusarlo) i quali, saliti in piedi sui banchi, recitano versi e lo guardano intensamente, salutandolo per sempre.
Il titolo della versione italiana (L'attimo fuggente) differisce da quelli degli altri paesi, che mantengono la dicitura originale Dead Poets Society («Setta dei poeti estinti» secondo la versione doppiata in italiano).
Tra le scene che io più preferisco vi propongo quella della lezione dove il protagonista si ispira alla celebre frase di Orazio che invita a «cogliere l'attimo».
Tale espressione è ormai diventata di uso comune, anche attraverso il successo della pellicola.

"Sono tornata.."

Ciao a tutti..
Per un pò di tempo questo blog è stato silenzioso... ma adesso SONO TORNATA, più attiva che mai..

venerdì 15 aprile 2011

Carpe Diem

Perchè "CARPE DIEM"?
Carpe diem letteralmente "Cogli il giorno", è una locuzione tratta dalle Odi del poeta latino Orazio; viene normalmente tradotta in "Cogli l'attimo", anche se la traduzione più appropriata sarebbe "Vivi il presente" (senza pensare al futuro).
La 'filosofia' del carpe diem si fonda sulla considerazione che all'uomo non è dato di conoscere il futuro, né di determinarlo. L'uomo può intervenire solo sul presente, quindi solo sul presente devono concentrarsi le sue azioni, che, in ogni sua manifestazione, deve sempre cercare di cogliere le occasioni e le opportunità che si presentano oggi, senza alcun condizionamento derivante da ipotetiche speranze o timori per il futuro.
Si tratta di una 'filosofia' che pone in primo piano la libertà dell'uomo nel gestire la propria vita e invita a essere responsabili del proprio tempo, perché, come dice il Poeta stesso nel verso precedente, "Dum loquimur, fugerit invida aetas" ("Mentre parliamo, il tempo invidioso sarà già passato").